In un ex orfanotrofio sovietico trasformato in un carcere femminile da cinque mesi è rinchiusa una super star del basket americano: Brittney Griner. Venerdì c'è stata la prima udienza del suo processo, poi rinviata: è accusata di essere una narcotrafficante perché al suo arrivo a Mosca, a metà febbraio, prima dell'invasione russa dell'Ucraina, aveva con con sé una pipetta di quelle che si usano per fumare l’olio dell’hashish. Un’americana famosa in un carcere russo – tanto più in questo momento– fa davvero molto comodo a Putin; Brittney Griner. Rischia 10 anni. La settimana scorsa un gruppo di attivisti ha scritto una lettera a Biden per chiedere un accordo per la sua liberazione. Ma le soluzioni o sono impossibili, o molto complicate.
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