Kyiv cerca di tenere segreta la sua controffensiva, ma ormai abbiamo capito due cose: la prima è che l’insistenza sull’offensiva nel sud da parte degli ufficiali ucraini serviva a costringere i russi a spostarsi verso quelle zone, per poi attaccarli (anche) a nord. La seconda è che le azioni dell’esercito e dei civili (i “partigiani”) nelle aree occupate sono coordinate. Se Kyiv tace, i canali russi non hanno smesso di seguire cosa succede sul campo di battaglia e, per la prima volta, a portare buone notizie agli ucraini sono loro: i blogger militari di Mosca, ma anche gli ufficiali sul campo ripresi dalle agenzie di stato.
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