Oggi Viktor Orbán festeggia. Con la “diplomazia dei veti” ha ottenuto l’ok della Commissione Europea al suo Pnrr, il suo piano di spese e di riforme presentato per avere i soldi che servono a riprendersi dalla pandemia. L’Ungheria ha dovuto attendere più di tutti il via libera dalla Commissione: è stato un negoziato molto lungo, complicato dal declino democratico del paese, ma alla fine Orbán ha ottenuto i sei miliardi che voleva. La trattativa ha a che fare con il potere di veto in Europa, che dà facoltà a ogni Paese di tenere in ostaggio tutti noi su alcune decisioni che non si possono rimandare. Ma è una partita ancora tutta aperta, un gioco di scambi che assomiglia molto agli scacchi e che prevede ancora un voto da parte dei paesi della Ue. Ognuno farà la propria mossa. E vedremo anche quale sarà la mossa di Giorgia Meloni, se a favore di Budapest o di Bruxelles.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ue, Orban: "Sulle sanzioni al momento non c'e' nessun accordo”, Il Sole 24 ore, 30 maggio 2022; Hungary’s recovery and resilience plan and on the application of the Rule of Law conditionality regulation, Eps Eu, 30 novembre 2022
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