La voce di una analista del ministero degli esteri ucraino, già attivista dell’Euromaidian e di una ragazza in un bar, poco prima dell’inizio dell’invasione. E poi quella di Oksana, 19 anni. Lo scorso 24 febbraio, si è arruolata da volontaria nell’esercito. Adesso ha vent'anni e fa parte della Settantaduesima brigata motorizzata. La sua unità è famosa per aver salvato Kyiv dall’assalto russo. Adesso è a Vuhledar, nel punto sulla linea del fronte dove scorre più sangue insieme a Bakhmut. Con la differenza che Vuhledar è molto più strategica di Bakhmut. La voce di Maria: nata e cresciuta a Mariupol dove ha vissuto fino a quando i piloti russi non hanno fatto sparire il suo appartamento, e poi quello di sua sorella, e poi quello di sua madre, con le bombe: “Non so quando finisce questa guerra, ma so che la storia la scrivono i vincitori: la storia della mia città non la può scrivere Vladimir Putin”.
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