All’alba di ieri sulle dune di Cutro, in Calabria, c’erano i vivi e i morti quasi indistinguibili. I morti sono almeno 63. Molti di loro, come capita spesso per i naufragi di migranti nel Mediterraneo, non hanno ancora un nome. Nella primavera del 2013, Biniam, un ragazzo di ventisei anni, muore con altre 366 persone al largo di Lampedusa. Aveva un figlio, Yafet, nato nel 2008. Poi anche la madre di Yafet fa lo stesso percorso del padre, Biniam, e arriva in Germania, dove ottiene il diritto d’asilo e può finalmente farsi raggiungere da suo figlio Yafet senza che corra rischi, con un volo. Invece non rilasciano il visto al bambino: le dicono che serve il consenso del padre. Ma il padre è morto: allora serve il certificato di morte, le rispondono. La ragazza si rivolge a Cristina Cattaneo che passa la vita a cercare di dare un nome ai cadaveri di persone sparite. Ma tra tutti i resti recuperati nel 2013 Binam non c'è, i morti erano più dei cadaveri che sono stati trovati. Così Yafet – per una questione burocratica – da anni non può raggiungere legalmente la madre in Germania e, ancora minorenne, vuole tentare lo stesso viaggio che uccise suo padre.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Naufragio di migranti a Cutro, Soccorso Acquatico Vigili del Fuoco riprende la ricerca di dispersi, canale YouTube Local Team, 26 febbraio 2023; Italy Shipwreck: Dozens of Migrants Killed off Calabria Coast, On Demand News, 26 febbraio 2023; Shaken Baby Syndrome - Le conseguenze letali, canale YouTube Terres des Hommes Italia, 31 dicembre 2018
Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
En liten tjänst av I'm With Friends. Finns även på engelska.