Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, la Russia è diventata più pericolosa per le donne. Perché gli uomini violenti sanno che non sconteranno una pena in carcere per i loro crimini se accettano di combattere sei mesi al fronte.
Vladislav Kanyus ha torturato Vera Pekhteleva. L’ha stuprata mentre era ancora viva. Poi l’ha uccisa strangolandola con un cavo di ferro. La polizia non è intervenuta nonostante otto richieste di aiuto. Lui è stato condannato a 17 anni di carcere, ma pochi giorni fa la madre di Vera ha scoperto che Vladimir Putin ha graziato Vladislav e molti altri uomini russi che hanno ucciso donne russe.
Oggi la madre di Vera, le altre madri, le sorelle, le amiche, una pop star e un’attivista, sono tra le poche voci arrabbiate e coraggiose che esistano in Russia contro la polizia, l’esercito e il presidente.
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