Hamze Mughrabi è seduto davanti un negozio appena distrutto da una ruspa israeliana del comune a Gerusalemme Est, la Gerusalemme palestinese. Dal 7 ottobre qui i progetti di demolizione hanno accelerato e le case distrutte dai bulldozer dello Stato ebraico sono state 87. La zona di Silwan è un caso esemplare: per gli israeliani dovrebbe essere una specie di parco naturale tanto che da tempo è prevista la demolizione dell’80 per cento del quartiere. Ma gli abitanti di Silwan come Hamze e sua figlia, oltre alla paura di perdere un tetto, hanno un sospetto: che i terreni recuperati dalla distruzione di case saranno destinati all’insediamento israeliano che sorge di fronte. Non sarebbe la prima volta.
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