Mykolaïv è l’ultima città ucraina da cui parte la controffensiva nel Sud, che punta a liberare gli abitanti di Kherson, che è stata presa dai russi. Tra queste due città adesso c’è la linea del fronte, che passa per il villaggio di Shevchenkove, dove il capo dell’amministrazione locale è stato rapito, torturato, ucciso e impiccato a un albero: era un messaggio alla popolazione per spingerla ad arrendersi. Qui sono rimasti solo pochi residenti: molti sono agricoltori, non vogliono lasciare i loro animali e i loro campi, anche se non sono più coltivabili perché i russi li hanno disseminati di mine. Nelle loro fattorie, oggi, trovano alloggio i soldati ucraini.
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